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Ancora
oggi l'ossatura dell'agglomerato urbano mantiene l'inconfondibile
impronta del suo passato, per quanto la presuntuosa edilizia di
questi anni si sforzi di cambiare il volto del vecchio borgo e siano
divenuti lontano ricordi le vecchie fucine dei fabbri, le botteghe
del sellaio e del maniscalco, i mulini a ruota sulle rogge, i camini
e i forni, le molte immagini affrescate sui muri.Anticamente
strutturato nella tipica forma di esse rovesciata, č articolato nei
due rioni di Osnā e Cavril che formano l'agglomerato urbano e sono
separati tra loro dalla scalinata che porta alla chiesa parrocchiale
dedicata a San Giorgio.
Caratteristica peculiare della localitā č la disposizione,
tipicamente medioevale, delle case di notevole altezza, addossate
una all'altra con elementi architettonici e decorativi di non poca
importanza: portici, sottopassaggi, piccole terrazze, ballatoi,
inferriate in ferro battuto, affreschi murali, solai in legno e la
copertura con tegole in cotto o con ardesia "scāe". Le vie, "i
piastroi" che percorrono il borgo sono strette, selciate con
ciottolato e porfido, interrotte da spesse volte, da numerose
scalinate che conducono alla parte alta del paese, sovrastato dalla
monumentale Chiesa di S. Giorgio.
Non
mancano i portici, con archi caratteristici, che fanno del paese
un'attrattiva tutta particolare, quasi magica. La caratteristica via
Portici, in passato era la strada principale dove si svolgeva il
commercio, ormai purtroppo, in parte incorporata entro abitazioni
private. Bagolino oggi si presenta come un centro isolato, da
raggiungere di proposito, lontano dalle strade di comunicazione pių
importanti: eppure la sua origine č dovuta proprio alla viabilitā.
Per tutta l'epoca romana e dell' alto medio Evo per andare da
Brescia a Trento, a causa dell'impossibilitā di transitare nella
paludosa piana d'Oneda, i viandanti dovevano risalire nella valle
del Caffaro, guadare il fiume in un punto sicuro e passarlo da
Riccomassimo e poi scendere a Lodrone.
Augusto nel XI D.C. fece costruire la strada del Gaver per poter
sconfiggere i Comuni definitivamente colpevoli a Breno e dividendo
la Valle Camonica a metā. Al bivio che si č formato per esigenze di
traffico, sorsero alcune case, in piccolissimo villaggio (PAGULINUS).
intorno al mille alcuni abitanti di Condino per liberarsi dalla
servitų troppo rigida dei Conti Lodron si portarono a Bagolino e
fondarono una "vicinia" libera con proprie leggi. Per mantenere la
propria autonomia i bagossi con astuzia si legarono politicamente
alla repubblica di Venezia, ma ecclesiasticamente restarono legati
al principe-vescovo di Trento. |
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